Perché durante il colloquio non mi hanno fatto domande sul mio lavoro? (e cosa significa davvero)

18-06-2025 12:18

Nadia Barbati

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Nessuna domanda tecnica durante il colloquio? perché succede e può essere utile anche a te.

A volte i recruiter vengono descritti come persone che non sanno nulla del lavoro vero e sono solo capaci di fare domande assurde e inutili. Ci sono purtroppo selezionatori improvvisati con criteri “fantasiosi”. Tuttavia è utile capire il perché vengono fatte determinate domande di natura più psicologica. E che possono essere un vantaggio anche per i candidati stessi.

 

Cos’è il colloquio conoscitivo? differenza da quello tecnico.

 

E’ abbastanza intuitivo capire che:

  • il colloquio tecnico è più orientato a capire le conoscenze/competenze rispetto a un determinato lavoro
  • Il colloquio conoscitivo mira più a capire la persona, come ragiona, come si relaziona, le sue attitudini etc.

Se dei candidati sono chiamati a sostenere un colloquio conoscitivo non è detto che non sia già stata fatta una valutazione tecnica positiva sulle loro capacità di ricoprire quel lavoro.

 

E’ normale che al colloquio di lavoro non mi chiedano nulla di tecnico? Il ruolo delle risorse umane

 

E’ abbastanza frequente che le dinamiche all’interno all’azienda siano queste:

 

1. il responsabile tecnico esamina i CV e seleziona quelli più interessanti su criteri “tecnici”: da quanto la candidatura svolge quel lavoro, il livello di aggiornamento, quali strumenti utilizza, etc. Chiede poi alle risorse umane d’incontrare le persone selezionate in questa fase per capirne la personalità.

 

2. Si procede con un colloquio conoscitivo per capire quali profili per modo di fare, pensare, ambizioni etc. sono più simili allo stile aziendale e quindi s’inserirebbero meglio. A questi verrà poi proposto ulteriore colloquio con il responsabile di funzione.

 

Perché il colloquio psicologico è utile anche a te?

 

Abbiamo detto che il colloquio di natura più psicologica mira a farsi un’idea del tuo modo di essere sul lavoro. Non perché ci sia un modo giusto o sbagliato di essere e quindi se non sei la persona scelta hai qualcosa che non va. Ma perché anche le aziende sono fatte di persone e di conseguenza hanno un loro modo di essere, una “personalità”.

 

Ci sono aziende dove lo stile di lavoro è molto veloce, quanto potrebbe trovarsi male in quel contesto una persona che per indole è portata all’analisi, a prendersi un po' più di tempo per poter fare bene?

 

Ci sono gruppi di lavoro dove la maggioranza ritiene fondamentale lavorare sempre insieme, quanto potrebbe fare fatica lì una persona che predilige un lavoro più in solitaria?

 

Se la vedi in questo modo ecco che una valutazione conoscitiva è utile anche per i candidati: non verranno inseriti in contesti senza che ci sia stata una valutazione sul fatto che non solo sapranno fare il lavoro ma il più possibile nelle condizioni a loro più favorevoli.

 

E’ importante ricordare che in un colloquio la valutazione è reciproca: se eri a disagio o comunque non ti è piaciuto il modo in cui è stato fatto, è molto probabile che non ti piacerebbe lavorare lì.

 

Conclusione

 

Affrontare colloqui di selezione a volte è anche motivo di frustrazione, soprattutto quando non hai del tutto chiaro il perché di determinati comportamenti o scelte. Sapere che alla base ci sono anche ragionamenti sulla “reciproca compatibilità” ti può aiutare a viverla in maniera più positiva, con fiducia nel tuo modo di essere che sarà apprezzato nei giusti contesti.

 

Hai dubbi sull’affrontare un colloquio di lavoro? Scrivimi per capire come posso esserti utile: https://www.nadiabarbati.it/contatti